La Madonna dei Debitori
Un dipinto Seicentesco raffigurante una Madonna con Bambino, chiamato “la Madonna dei debitori”, sicuramente non di grande scuola, è stato rinvenuto intorno al 2004 a Bassano Romano, paese vicino il Lago di Bracciano a circa 50 km da Roma, in seguito alla ristrutturazione di alcune grotte (piazza Gramsci), da parte di Gilberto Di Benedetto, psicologo romano, artista ed ora possessore del quadro in questione. Sembrerebbe che quella grotta fosse conosciuta in paese fin dal Seicento e che nel 1784 a seguito dell'invasione Napoleonica, la popolazione avesse li nascosto gli oggetti di culto perché essi non venissero distrutti dai francesi.
Il quadro rappresenta una Madonna che regge con la mano destra sollevata tre rose viste come simbolo di amore, sapienza e conoscenza. Dalla fronte e dalle labbra della Vergine sgorga sangue, inteso come una sorta di purificazione del pensiero e della parola, senza le quali l’anima non può manifestare il suo contatto col Divino. Il Bambino da lei tenuto in grembo, con un’aureola dalla croce inscritta, pone l’indice verso le rose ad indicare la direzione cui affidarsi. Il tutto si chiude con un cartiglio sottostante la figura, che recita in latino: «In gremio Matris sedet Sapientia Patris» ("Nel grembo della Madre risiede la Sapienza del Padre").
La Madonna rappresentata a Bassano è ripresa dalla "Madonna del Sangue" del Santuario di Re sul Lago Maggiore, che fu oggetto di ispirazione di molti pittori soprattutto nella prima metà del Seicento. Il culto della "Madonna del sangue" avvenne a seguito del miracolo avvenuto nel 29 aprile 1494, quando alcuni giovani si ritrovarono di fronte alla chiesetta per giocare ad un tradizionale gioco di paese, la piodella, che consisteva nel lanciare un sasso appiattito contro un cilindro di legno su cui era posizionata una moneta. Uno di loro, particolarmente sfortunato nel gioco, si adirò e lanciò il suo sasso verso la chiesa, colpendo proprio il ritratto della Madonna. Il mattino seguente l’affresco della Madonna iniziò a sanguinare dalla fronte e continuò a sgorgare abbondantemente per circa venti giorni e molti ammalati e infermi, dopo aver rafforzato la devozione nei confronti della Madonna di Re, guarirono grazie a veri e propri miracoli, riconosciuti ufficialmente anche dalle autorità civili e religiose dell’epoca. A seguito dell’afflusso dei tantissimi fedeli, attirati dalla notizia del miracolo, fu costruito un primo santuario già nel 1627.
Tornando alla Madonna Bassanese l’iconografia rappresentata è certamente ispirata alla “Madonna del sangue”, ma il tema è sviluppato in una maniera del tutto originale ad alto contenuto esoterico, probabilmente non destinato al culto popolare e forse in collegamento con le scuole rosacrociane, leggendario ordine segreto che sarebbe nato nel XV secolo e la cui conoscenza venne diffusa nel XVII secolo, associato ai simboli della rosa e croce. La Madonna si farebbe carico della purificazione del pensiero, in quanto redentrice, insieme al Signore, e portatrice di salvezza. Anche il cartiglio, che in chiave cattolica si può interpretare che nel ventre di Maria sta l’opera compiuta del Padre, ossia il figlio Gesù Cristo, per lo psicologo Massimo Marinelli avrebbe un valore più misteriosofico, la Madre divina che partorisce l’Opera del Padre, cioè il Logos o Verbo, a cui si riferisce l’evangelista Giovanni. Dal grembo della Madre, cioè il vuoto originario, viene creato, in virtù del pensiero e della parola, entrambi espressioni del Logos, tutto ciò che esiste, vale a dire energia, materia, natura, uomini, gerarchie angeliche e Trinità.
Intorno alla Sacra Tela, successivamente consacrata nella Chiesa Melchita di San Basilio in Roma, è stata costituita l'Associazione "Madonna dei debitori", su iniziativa anche del padre gesuita Ernesto Santucci, scomparso nel 2021, che si occupa di raccogliere fondi via internet anche per persone che per ragioni motivate non possono pagare i loro debiti.
Il nuovo messaggio Mariano, non appena è stato diffuso su internet, ha attratto l'attenzione di migliaia di persone, soprattutto da parte di persone che denunciano di vivere nella difficile situazione di debitori “senza via d’uscita”. Così, nel volgere di poco tempo, la Madonna dei debitori è diventata il vessillo di molti di coloro che si battono per sopravvivere alla crisi economica. L’Associazione “Madonna dei debitori” si è posta un obiettivo ''rivoluzionario'': l’indizione periodica di un giubileo fiscale per i debitori, in occasione del quale, lo Stato le banche e i singoli cittadini dovrebbero azzerare o ridurre almeno di un terzo i debiti a coloro che per ragioni obiettive e indiscutibili non sono in grado di onorarli. Inoltre l'associazione vorrebbe avviare una raccolta di fondi per aiutare le persone bisognose a estinguere i loro debiti con le banche. Un po' come avveniva nel Medioevo. Potrebbe sembrare un'invocazione di condono in salsa religiosa, ma per i promotori non sarebbe affatto così. A muoverli, a loro dire, sarebbe esclusivamente il ritorno a una forma di solidarietà che, oltre a liberare i debitori da una vera e propria schiavitù, permetterebbe all'economia di ripartire.
Gilberto Di Benedetto afferma che il nome "Madonna dei debitori" fu dato da Navarro Vals, già portavoce di papa Woitjla, nel 2009, quando andavano entrambi spesso a pregare presso la chiesa di Santa Teresa d’Avila a corso d’Italia a Roma. Un giorno lo psicologo nel salutare Navarro Vals alla fine della funzione religiosa gli chiese alcuni minuti di disponibilità per ascoltare la storia di un misterioso ritrovamento di questa Madonna che era stata sognata da una persona che aveva prestato Trecento mila euro mai restituiti dal suo debitore. La Madonna in sogno invitò a rimettere il debito del debitore affermando: "se tuo fratello non ti può pagare devi rimettere il debito". Particolarmente colpito nel sentire la storia, Navarro Vals invitò psicologo a chiamarla “la Madonna dei debitori”.